Cosa si intende per controlli non distruttivi e a cosa servono

Puntare sulla sicurezza è fondamentale per le aziende oggi: certificare e garantire l’affidabilità e la qualità dei materiali, dei processi e dei prodotti è importante per ridurre gli sprechi e garantire i risultati, prevenendo così anche problemi ben più gravi. Con questo obiettivo nascono i Controlli non Distruttivi (la cui sigla è CND o NDT), che si occupano proprio di ispezionare, qualificare e valutare la qualità di una struttura senza produrre fratture o rotture o qualsiasi altro significativo cambiamento della struttura stessa.

Le metodologie per valutare lo stato di sicurezza dei diversi materiali vanno dalla semplice ispezione visiva, a tecniche anche molto sofisticate che si avvalgono di un insieme di test, e quindi analisi non invasive con lo scopo di ricercare eventuali difetti critici ai fini funzionali del componente analizzato.  
I CND permettono, quindi, di ricercare vari tipi di difetti, superficiali e volumetrici. Possono essere applicati nella fase iniziale del processo di fabbricazione per controllare materiale durante le lavorazioni meccaniche, dopo i trattamenti termici o a prodotto finito per certificare la qualità complessiva.
L’utilizzo di questi controlli permette di evitare l’insorgere di gravi rotture in esercizio che possono comportare ingenti danni economici e di immagine alle aziende costruttrici.

Controlli non distruttivi: fase della rilevazione

Ora sappiamo cosa sono i controlli non distruttivi e quanto siano importanti per lo stato di salute delle strutture. Il nostro mantra, dopo anni di esperienza del settore, non a caso è: la sicurezza prima di tutto. Per noi la prevenzione è alla base di tutto, una questione di responsabilità nei confronti dei lavoratori e della società civile, per salvaguardarne la qualità della vita.

Ma come funzionano il CND? Come si effettuano le rilevazioni?
La fase di rilevazione del difetto, la più importante e delicata, consiste nell'osservazione dell'eventuale difetto di un manufatto e anche nella definizione della sua natura.
Con il termine discontinuità si indica ogni eventuale difetto che rende il manufatto non del tutto conforme agli standard progettuali richiesti. Una discontinuità si trasforma in difetto quando non è accettabile dalla norma in uso e / o dalle specifiche richieste dei clienti. 
I difetti, quindi, possono essere conseguenti a problematiche metallurgiche o di lavorazione, essere precedenti alla messa in servizio o successivi al lavoro svolto. 
Una volta trovato il difetto, è possibile stabilire se la difettosità è accettabile o meno, a seconda delle normative o delle specifiche dei clienti.

Tipologie di CND effettuali da New G.I.S

Come anticipato, i controlli non distruttivi sono molteplici, e si passa da “semplici” ispezioni visive, a analisi tecniche anche molto complesse che poggiano su test e analisi.
All’interno di New G.I.S siamo in grado di verificare la qualità dei materiali, dei processi e dei prodotti. Per farlo disponiamo i seguenti metodi CND:
• Esame visivo
• Liquidi penetranti
• Verifica spessore di copertura
• Controllo termografico su pannelli fotovoltaici 
• Emissione acustica 
• Radiografia e Radiografia digitale 
• Particelle Magnetiche 
• Ultrasuoni
• Ultrasuoni non convenzionali TOFD e PHASED ARRAY

Ovviamente questo tipo di prove devono essere necessariamente condotte da personale esperto e formato adeguatamente, ritenuto idoneo ad effettuare la valutazione del grado di affidabilità. Il nostro team CND fornisce ispettori qualificati al 2° e 3° livello secondo le normative vigenti sia ISO che ASME.
Per affidarti alla loro esperienza decennale, contattaci subito cliccando qui.

12 novembre 2021